"The Silence of Time, Parigi, 2005" - Michele Torsello

domenica 17 febbraio 2008

P.come Piano, come Parola.


Parlare piano, pianissimo, dolcemente. Una partitura per le parole, ecco cosa vorrei scrivere! Una guida che elimini i suoni gravi e grevi, che dévi le parole dure come radici, taglienti come sassi affilati, che neghi le parole che dall'orecchio arrivano al cuore, ferendolo a volte irrimedibilmente.
Le parole! Se solo si comprendesse la loro importanza, sarebbero meno abusate, se solo si scegliessero più attentamente, minori sarebbero i fraintendimenti, le offese. La colonna sonora della nostra esistenza con gli altri è composta dalle parole, troppo spesso, il risultato è una musica stonata. Un addio, un abbandono, possono divenire meno dolorosi, se si scelgono parole che possano alleviare il momento. Una parola pensata, cercata, trovata, lascia una carezza, anche nel dolore. Al contrario solo, pugni, pugni nello stomaco che fanno tanto male. Nei miei ricordi, pochi volti, ma tante voci e le parole che mi hanno detto. Ne ricordo tutto l'odio e tutto l'amore. Le parole, le voci!.

Foto: "Pianoforte di Parole" di Alessandro Giammaria.

giovedì 14 febbraio 2008

Io Canto per Riempire l'Attesa.

Io canto per riempire l’attesa:
Annodarmi la cuffia,
Richiudere la porta di casa
E non altro ho da fare,
Finchè risuoni vicino il suo passo,
E insieme camminiamo verso il giorno,
L’uno all’altro narrando di come cantammo
Per scacciare la tenebra.

Emily Dickinson.

sabato 9 febbraio 2008

Sentire nel Ricordo


I sentimenti nel ricordo, si colorano di tinte tenui, accecanti sono invece, i colori delle nostalgie… Un mobile inglese dell’ottocento, il mio preferito, in questa casa dalle pareti rosa cipria, dalle tende su cui si arrampicano sottili rami e foglie verde salvia. Su quel mobile, argenti antichi, scatole di limoges e una foto, la tua. Caro papà, quando c’eri evitavo di incrociare il blue dei tuoi occhi e il disegno delle tue labbra perché mi sembravano luoghi da temere, punti fermi all’incomprensione, mappa della nostra distanza. Oggi da quella cornice i tuoi occhi mi sorridono, sei felice di festeggiare cinquant’anni di matrimonio con mamma, sei felice che eravamo tutti lì, sorridi anche a me, a questa figlia difficile da “domare”, sorridi alla vita, sorridi pensando a quella promessa mantenuta, a quel “finché morte non ci separi”del ventuno aprile del 1945. Ti guardo in questa foto, la nostalgia vuole rendermi triste, ci riesce, solo per pochi minuti. I miei occhi si inumidiscono per la tristezza ma poi rivedo me stessa, la mia forte capacità a resistere e ad esistere, ti somiglio e dico bravo papà!
Ora so che mi volevi bene nella misura in cui mi manchi.
Dio quanto mi manchi!

venerdì 1 febbraio 2008

China sulle Ore



China sulle Ore
raccogli il tuo Tempo

China sulle Ore
giochi col Sole
moneta rovente
tra le tue mani

China sulle Ore
rivedi la festa del crepuscolo

China sulle Ore
mandi segnali di fumo
densi e grigi della tua tristezza

China sulle Ore
ritiri le reti colme di sogni

China sulle Ore
agiti braccia di naufrago

China nelle Ore
perdi un'altra Aurora.