"The Silence of Time, Parigi, 2005" - Michele Torsello

giovedì 28 giugno 2007



Il Dolore è sincero, non ha maschera, il dolore è solo e tu sei solo. Il Piacere e la gioia possono avere tante facce o modi di essere, fanno rumore. Il tempo del dolore per lungo o breve che sia ,è un tempo buio, profondo, silenzioso, umido, di pianto bagnato. Nel dolore guardi la vita in faccia, lei ti fa paura nel momento in cui è più sincera, in cui è meno bella,senza trucco, con il suo abito più scuro, ma, è quello il momento in cui conosci te stesso e la tua reale volontà di esserci e di voler apprendere come un bravo allievo la lezione, lezione celata nell'intima essenza del dolore. Dopo essere stati tanto soli durante la sofferenza, vedi tutto più nitidamente, ti accorgi, dopo l'esperienza nella crudele sincerità del dolore, di aver dato valenza a fatti ed individui che valore non avevano, li lasci andare via e neanche te ne ricordi più. Ti ricordi invece del Dolore che si è seduto sul tuo cuore a raccontarti la Verità.

3 commenti:

KikiPetite ha detto...

Stanotte con la voce tremante e le mani un pò fredde nonostante il gran caldo, vengo a sostare, qui, sulle tue righe.
Nonostante le mie stagioni non siano molte, sento di aver attraversato il dolore, di averlo percorso, di averci camminato sopra. L'ho guardato in faccia più volte, per cercare di capire che cosa volesse da me, che cosa potessi fare per mandarlo lontano dal mio cuore. Alla fine, quando si è seduto sul mio cuore, ho ascoltato quello che aveva da dire. Ed ho capito che una volta finite le sue parole avrei potuto parlare io. Quello che avevo da dire si è trasformato in sentimenti, in gocce salate, in parole dure e ferme. Le persone che entrano ed escono dalle porte della nostra vita, si portano via qualcosa di noi, qualcosa che per noi era importante. Alcuni prendono il meglio, e come ladri in punta di piedi non restituiscono quello che hanno preso. E tu rimani come nuda davanti a tanta indifferenza. Rimani con gli occhi sgranati a pensare a come hanno potuto fare o dire certe cose. La dura verità è che agli altri di Noi non importa un granché. Trovare persone che sanno cos'è il Rispetto e l'Amore, è sempre più difficile. Si professano "sensibili", "rispettosi" ma sono solo bei corpi con dentro anime vuote, come dei bei contenitori con merce avariata.
Iniziamo a vomitare quello che ci è indigesto. Iniziamo proprio da noi stessi. Ci sono tante cose di me che sopporto a fatica. Dovremmo cominciare da noi stessi per poi pensare agli Altri.
La lezione, credo, che l'abbiamo ascoltata, l'abbiamo imparata e ripetuta a memoria come il "cinque maggio".
Ora direi che può bastare.
Fatti coraggio e cambia ciò che va cambiato. Ciò che R. vuole cambiare.
Nessuno sfondo buio dinanzi a te, nessun silenzio. Solo colore e violini. Ecco cosa vorrei per te.

Ti voglio bene, sempre. Di più.

C.

sax ha detto...

Il dolore è come un anticipo di morte. Il dolore è sentirsi soli e sapere che non può essere che così. Ognuno è solo perchè la brevità della vita ci impedisce di aprirci all'altro. Ognuno cerca Amore, amore grande, immenso, infinito par sostenere il passaggio. Ma chi è capace di tanto amore. Dio, solo Lui è capace di tanto amore, dunque non sono più solo, vicino a me c'è l'altro che non mi basta e c'è Dio che mi colma. Ma io lo sento che Dio è vicino?

Penelope ha detto...

@Sax
Non è mai poco l'amore dell'altro,se è vero amore.L'odio non è umanamente sopportabile, ugualmente l'inganno.Non è percorso facile quello che ci conduce al vero amore che dovrebbe essere per sempre, quel "per sempre" che gli uomini promettono con odiosa leggerezza.
Grazie per aver sostato presso le mie righe.Penelope