"The Silence of Time, Parigi, 2005" - Michele Torsello

lunedì 19 maggio 2008

Forse un mattino andando in un'aria di vetro.

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi
il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno
di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi, ed io me n'andrò
zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio
segreto.

Eugenio Montale

6 commenti:

Gianna ha detto...

Penelope cara,cosa vuoi dire?Ho i brividi.Rassicurami!

Penelope ha detto...

@Stella: dolce stella, mi piace quando mi dici "cara". Sto "usando" le parole di grandi Autori perchè esprimono indubbiamente meglio di me alcuni taluni stati d'animo che mi pare di vivere. In questa poesia se l'ho ben capita, Montale ci dice che come per "miracolo" la realtà può rivelarsi liberata dall'illusione. Me ne andrò anch'io, come tutti, con un segreto.. sta tranquilla, non oggi, neanche domani...Chiamami ancora "cara", ne sarò felice.

Un abbraccio.

enzorasi ha detto...

Io, invece, non ti chiederò di rassicurarmi ma solo di guardarmi. Un solo attimo fissato sulla retina a suggellare un patto non scritto, una consuetudine che ci fa antichi e soli. In fondo è un miracolo anche questo.

Penelope ha detto...

@enzorasi:Ed io,ti vedo.

Gianna ha detto...

Ragazzi mi commuovete davvero!
Penelope carissima ti voglio un sacco di bene!!! Enzo rasi ti sto ancora aspettando...E fammi superare i 60 commenti...Voi due mi avevate detto di non perdere l'entusiasmo. Penelope ti stringo forte a me e ti faccio pure le coccole per farti addormentare serena...

Dyo ha detto...

Brividi e commozione.
Mi permetti una nota dissacrante?
Scorrendo la pagina in fretta, Montale mi era sembrato Padoa Schioppa: è stato solo un frammento di attimo. :)