Giovanni Verga aveva scritto una prefazione a "I Malavoglia" che poi non fu pubblicata. Ve ne ripropongo un passaggio.
Quando vi siete trovati di notte nelle vie deserte di una grande città, davanti al fanale spento e col sigaro in bocca, non vi ha colpito l’impressione straordinaria che produce in voi quella calma? Allora forse avrete cercato dietro le finestre chiuse le vaghe forme indistinte di persone ancora deste, o il capo sull’origliere che cerca il sonno con occhi spalancati, o il pallido volto chino sulle pagine di un libro, o il passo ebbro dell’uomo che ha giocato l’ultimo suo denaro, o il respiro pesante dell’operaio che riprenderà col giorno il suo lavoro, un’espressione qualsiasi della vita che sentite in voi, e che vi tace intorno. Di fantasticheria in fantasticheria tutta questa gente che travaglia ancora col pensiero, che si agita e vive, vi sfila davanti, per le vie buie, come in un giorno di festa, in una processione fantasmagorica in cui passano tutti gli appetiti, tutte le febbri, tutte le avidità, tutte le aspirazioni grandi e piccine; … Ma visto davvicino il grottesco di quei visi anelanti non deve essere evidentemente artistico per un osservatore?...e questo osservatore meno frettoloso degli altri, chinandosi sui caduti per esaminarne le convulsioni, sostando un momento dinanzi alla verità che la folla si lascia indietro nella fretta di correre avanti, o agli effetti che gemono invano o alle febbri che si scambiano per passioni , o alla giustizia su cui si mettono i piedi, non ha il diritto di esclamare: - Che peccato!.
Foto: "Aurora nel mare di Acitrezza" di Giovanni Greco.
Quando vi siete trovati di notte nelle vie deserte di una grande città, davanti al fanale spento e col sigaro in bocca, non vi ha colpito l’impressione straordinaria che produce in voi quella calma? Allora forse avrete cercato dietro le finestre chiuse le vaghe forme indistinte di persone ancora deste, o il capo sull’origliere che cerca il sonno con occhi spalancati, o il pallido volto chino sulle pagine di un libro, o il passo ebbro dell’uomo che ha giocato l’ultimo suo denaro, o il respiro pesante dell’operaio che riprenderà col giorno il suo lavoro, un’espressione qualsiasi della vita che sentite in voi, e che vi tace intorno. Di fantasticheria in fantasticheria tutta questa gente che travaglia ancora col pensiero, che si agita e vive, vi sfila davanti, per le vie buie, come in un giorno di festa, in una processione fantasmagorica in cui passano tutti gli appetiti, tutte le febbri, tutte le avidità, tutte le aspirazioni grandi e piccine; … Ma visto davvicino il grottesco di quei visi anelanti non deve essere evidentemente artistico per un osservatore?...e questo osservatore meno frettoloso degli altri, chinandosi sui caduti per esaminarne le convulsioni, sostando un momento dinanzi alla verità che la folla si lascia indietro nella fretta di correre avanti, o agli effetti che gemono invano o alle febbri che si scambiano per passioni , o alla giustizia su cui si mettono i piedi, non ha il diritto di esclamare: - Che peccato!.
Foto: "Aurora nel mare di Acitrezza" di Giovanni Greco.
6 commenti:
Potrei correre avanti e indietro, fra la folla e le passioni, tra una verità e l'altrà, così da sentirmi vivo e partecipe, senza lasciar nulla e nessuno ?!
Ciao penelope, sono qui per un caro saluto.
Che fine fai quando l'oscurità intorno le foto ti inghiotte ?
Rintocca un'ora e saprò che ci sei.
Buongi Buongi
Ne avevo sentito parlare ma è la prima volta che posso meterci gli occhi sopra. Sinceramente mi sembra un linguaggio più "moderno" rispetto a quello usato nel romanzo: quasi un pellegrinaggio onirico alle radici della lotta contro il destino dell'uomo. Sai dove è possibile leggerla per intero? Un caro saluto.
@Lucignolo: cerco di riemergere. La luce la vedo ma è sempre più distante.
@Stella: ciao a te e grazie delle visite.
@Enzo Rasi: ho trovato questa prefazione qui: http://www.imalavoglia.it , purtroppo non dà indicazioni su dove trovare il seguito.
Mi ha colpito proprio la modernità del linguaggio. Pellegrinaggio onirico: sì!
Cara penelope,buona domenica!
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