E tu,
certo lo sai,
perchè fuggo
come cerbiatto ferito,
ed io so
perchè la mia voce
è
acqua marina,
e scoglio
il tuo orecchio.
La mia rabbia
è
sasso di vetro,
che si dissolve
sul tuo cuore di pietra.
Un teatro crudele
quanto i suoi attori,
s'innalzò
tra di noi.
Una cattiva magia,
esaltò le parole,
deluse le emozioni,
ingannò l'attesa.
8 commenti:
Aaaah, a me questa m'è proprio piaciuta !
Ma l'acqua è "marina" solo in quanto legata allo scoglio, o può esser che il tuo dire fosse salato ?
Proposta per un titolo ?
azzardo, Attesa Svanita.
ByBy
Sarò lupo
col naso rivolto alle stelle,
nascosto tra gli alberi del bosco degl'occhi tuoi
le mie dita saranno il corallo
dei tuoi fondali
la tua rabbia
riscalderà quella pietra
che diverrà cenere
volerà via dalle nostre mani
accecherà gli sguardi di quegli attori disattenti
e le emozioni deluse di ieri
saranno le emozioni rinate del nostro domani
le attese non più ingannate
ma solo attese, con gli occhi liquidi e vivi
con gli occhi grigi di lupo,
gli occhi miei,
con gli occhi verdi di bosco,
gli occhi tuoi.
Davvero bellissima. Altre parole sono superflue.
Dove posare il suono? A chi lasciare il senso dei propri pensieri? Siamo specchi...Una madre e una figlia sono fluire ininterrotto, puoi solo coglierne l'armonia. Un giorno se il mare me ne darà agio vi racconterò una storia di lezioni di piano iniziate...e mai finite. Io scendo sott'acqua ogni sera per riportare lo strumento in superficie: l'acqua non vuole liberarmi.
Un po' di amarezza mi entra nel sangue nel leggere le tue parole..ma è il nostro disagio quotidiano..che ritroviamo in noi e negli altri..comunicare molto per non comunicare niente...ciao
Sei triste, Penelope? L'ho ravvisato nella tua bella poesia. E' da un po' che non ci si sente,ma io rispetto il silenzio.Ti abbraccio
Degna di te,Penelope!
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